“Di Segni”
Pelle come involucro, confine fra il dentro e il fuori: vivente, permeabile, prova identificativa, memoria animata. Come un archivio, la pelle preserva la nostra storia. Sotto la superficie i segni profondi vengono celati, un dietro le quinte in cui nascondere gli eventi della vita, ferite o forme di tutela identitaria. La pelle è anche delegata al contatto, il sismografo del grado di relazione con gli altri e della tattilità immediata. Quindi il valore del IO pelle può alla necessità caricarsi di nuovi significati. Pelle come schermo della propria interiorità, strumento su cui proiettare i segni del dentro annullando la scatola che ci protegge. Un identità da cui ci si vorrebbe spogliare e alleggerire attraverso il contatto visivo. Noi decidiamo la cifra, il segno diventa la marchiatura della nostra personalità, traccia indelebile della realtà…