Gianguido Gilioli

Fotografia

Carne

Un gemito nell’aria. Poi silenzio… umida aria che penetra la pelle nel buio. Un muro divide lo sguardo dallo stridente lamento. Porpora scivola lungo il pavimento, si attorciglia, lega la voce e nasconde il dolore. Non sei altro che carne, vuoto involucro deposto, violato dal desiderio mimetico di chi rifugge alla realtà e si nasconde in un potere che non gli appartiene. Annullamento di ogni contatto e ragione. Violenza come incapacità di sostenere un intimità complice, condividere nella sessualità un elemento di reciproca esteriorità, accoglienza…

Soundtrack: Me and a gun -Tori Amos

 

 

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Carne

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